brian eno reflected

“BRIAN ENO. REFLECTED” alla Galleria Nazionale dell’Umbria

Due idee mi hanno sempre attratto: quella di realizzare la musica

come se si trattasse di un dipinto

e quella di creare immagini come se fossero musica

Brian Eno

DAL 4 SETTEMBRE 2020 AL 10 GENNAIO 2021

Dal 4 settembre 2020 al 10 gennaio 2021, le sale della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia accolgonoo le opere di Brian Eno (Woodbridge, UK, 1948), influente artista visivo, compositore e musicista.

La personale, dal titolo Reflected, realizzata in collaborazione con Atlante Servizi Culturali, presenta tre opere che dialogano con i capolavori degli artisti più rappresentativi della collezione del museo, quali Piero della Francesca (Polittico di Sant’Antonio), Beato Angelico (Polittico Guidalotti) e Perugino (Cristo morto in pietà).

Brian Eno, ‘musicista-non musicista’ come si è lui stesso definito, inventore dell’Ambient music, produttore discografico e artista visivo, ha da sempre cercato una commistione tra i vari campi d’indagine della sua ricerca creativa.

“Pittura e musica – ha affermato Brian Eno – sono sempre state intrecciate per me. Ho iniziato a giocare con la luce come mezzo all’incirca nello stesso periodo in cui ho iniziato a suonare quando ero adolescente. Quando ripenso a quello che ho fatto negli anni successivi, mi sembra di aver cercato di rallentare la musica per renderla più simile alla pittura, e dare movimento alle immagini per avvicinarle alla musica… nella speranza che le due attività si incontrassero e si fondessero nel mezzo”.

La rassegna offre un dialogo inedito tra le opere antiche e le Lightbox di Brian Eno, ognuna delle quali si sviluppa senza soluzione di continuità attraverso combinazioni di seducenti ‘paesaggi di colore’ auto-generati utilizzando una serie di luci a LED intrecciate. Estendendo i confini temporali con un lavoro che apparentemente non ha né inizio né fine, né narrativa, Eno invita le persone a trattenersi in un luogo per un po’ di tempo. “Se un dipinto è appeso a una parete – sottolinea Brian Eno -, non sentiamo che ci manchi qualcosa se distogliamo l’attenzione. Invece, con la musica e il video, abbiamo ancora l’aspettativa di un qualche tipo di spettacolo, di racconto. La mia musica e i miei video cambiano, ma cambiano lentamente. E cambiano in maniera tale che non importa perderne una parte”.

Il percorso espositivo è arricchito inoltre da Raphael Revisited (2011), una serigrafia dell’artista inglese Tom Phillips (Londra, 1937), legato a Brian Eno da un legame di amicizia e collaborazione, iniziata nel 1964 alla Ipswich Art School, nella quale Phillips insegnava.

L’opera trae ispirazione da una tavoletta votiva, databile alla fine del Quattrocento, di un anonimo pittore umbro identificato in precedenza con un giovanissimo Raffaello (conservata alla Walker Art Gallery di Liverpool) che verrà utilizzata da Eno per la copertina dell’album Another Green World.

Accompagna la mostra un volume Magonza editore.

Inoltre, nell’ambito della presenza delle opere di Brian Eno in Italia, sabato 5 settembre alla Galleria Michela Rizzo di Venezia è stata inaugurata la mostra Brian Eno – David Tremlett, aperta dal 06.09.2020 al 21.11.2020

Info mostra Galleria Nazionale dell’Umbria

Lunedì e martedì chiuso

Mercoledì, giovedì e venerdì 14.00-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Sabato e domenica 8.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti: intero €8,00; ridotto € 2,00 per 18-25 anni;

per gratuità e convenzioni, consultare qui

Informazioni: Tel. 075.58668436; gallerianazionaleumbria@beniculturali.it;

Biglietteria/Bookshop: Tel. 075.5721009; gnu@sistemamuseo.it;

Ufficio stampa

CLP Relazioni Pubbliche | Anna Defrancesco | tel. +39 02 36755700 | mob. +39 349 6107625 anna.defrancesco@clp1968.it | www.clp1968.it

Comunicato stampa e immagini su www.clp1968.it

autunno medioevo umbria

Visite guidate a “L’Autunno del Medioevo in Umbria”

L’AUTUNNO DEL MEDIOEVO IN UMBRIA

Cofani nuziali in gesso dorato e una bottega perugina dimenticata

a cura di Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi

Dal 21 settembre 2019 al 06 gennaio 2020 

Il focus centrale della mostra è rappresentato da una serie di cassoni nuziali del Quattrocento, arredi in uso nelle dimore rinascimentali italiane, di cui si conservano pochi esemplari, alcuni ascrivibili a Giovanni di Tommasino Crivelli e alla sua bottega perugina oltre che alcune opere che ben testimoniano la cultura tardogotica che si respirava ancora a Perugia nei primi decenni del Quattrocento, in primis la Madonna con il Bambino e angeli di Gentile da Fabriano, e le opere di pittori a lui coevi come il perugino Benedetto Bonfigli.

Questi pregiati manufatti raccontano frammenti preziosi della vita privata delle nobili famiglie che li avevano commissionati, documentando uno spaccato della cultura figurativa perugina, e non solo, del XV secolo.

Un’insolita quanto preziosa esposizione che documenta uno spaccato della cultura figurativa perugina, e non solo, del XV secolo. in un momento delicato di transizione, dove artefici tenacemente nostalgici della civiltà degli ori tardogotici convissero con altri diversamente aperti alla nuova lingua dell’Angelico e di Filippo Lippi, come Benedetto Bonfigli e Bartolomeo Caporali.

Dal 21 settembre 2019 al 6 gennaio 2020 la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita un’insolita quanto preziosa esposizione che documenta uno spaccato della cultura figurativa perugina, e non solo, del XV secolo.

La mostra, dal titolo L’Autunno del Medioevo in Umbria. Cofani nuziali in gesso dorato e una bottega perugina dimenticata, curata da Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, raccoglie cassoni o cofani nuziali, raffinati elementi di arredo in uso nelle dimore rinascimentali italiane, rari frammenti della vita privata delle ricche famiglie che li avevano commissionati. Solo pochi esemplari sono giunti fino ai giorni nostri: l’esposizione diviene, così, l’occasione per radunare e mettere a confronto i pezzi, facendo conoscere un aspetto inedito, intensamente profano, dell’arredo di lusso domestico nel pieno Quattrocento.

Oltre ai cassoni nuziali provenienti dalle principali collezioni d’arte italiane ed europee quali la Galleria Nazionale delle Marche, lo Städel Museum di Francoforte, il Muzeum Narodowe di Varsavia e il Victoria & Albert Museum di Londra, in mostra anche un nucleo di dipinti ascrivibili alla stessa bottega, il cui responsabile può essere forse identificato con la personalità, a oggi poco nota, di Giovanni di Tommasino Crivelli.
Per poter meglio contestualizzare la figura poliedrica di questo artista verranno esposte inoltre alcune opere che ben testimoniano la cultura tardogotica che si respirava ancora a Perugia nei primi decenni del Quattrocento, in primis la Madonna con il Bambino e angeli di Gentile da Fabriano, e le opere di pittori a lui coevi come il perugino Benedetto Bonfigli. Si offre, così, uno spaccato della cultura figurativa perugina in un momento delicato di transizione, dove artefici tenacemente nostalgici della civiltà degli ori tardogotici convissero con altri diversamente aperti alla nuova lingua dell’Angelico e di Filippo Lippi, come Benedetto Bonfigli e Bartolomeo Caporali.

I cassoni nuziali, antenati della moderna cassapanca, venivano costruiti sempre in coppia ed erano destinati a contenere il corredo delle spose di famiglie nobili e borghesi. Al momento dell’insediamento della donna nella casa del marito, o domumductio, venivano trasportati nella camera matrimoniale e lì conservati. Il coperchio, i fianchi e il retro erano raramente decorati, mentre assai più spesso gli ornamenti si concentravano sulla faccia anteriore: in pittura, in intaglio, in gesso dorato (talvolta chiamato pastiglia) o utilizzando più tecniche insieme, erano composti secondo moduli che tendono a differenziarsi tra regione e regione e che rivelano spesso la provenienza da una precisa area geografica.

Vari anche i temi raffigurati, dai semplici motivi animali o vegetali, ripetuti talvolta in modo seriale, alle vere e proprie narrazioni, cortei e feste nuziali, ma anche episodi tratti dalla mitologia e dalla storia greca e romana, dalla Bibbia, dai romanzi medievali, scelti perlopiù tra quanti meglio richiamavano le virtù tipiche della vita matrimoniale e ne condannavano i vizi. Della decorazione facevano spesso parte gli stemmi delle famiglie degli sposi, generalmente secondo le regole dell’araldica che ponevano l’arma dell’uomo alla sinistra dell’osservatore, quella della donna alla destra: è proprio lo studio di questi dettagli a permettere oggi di ricondurre opere erratiche al loro originario contesto di provenienza, nei casi più fortunati addirittura a un preciso matrimonio e quindi a una cronologia sicura.


In occasione di questa mostra Atlante svolgerà un servizio di visite guidate.

Orari

dal 21 settembre al 3 novembre 2019

lunedì: 12.00-19.30
martedì–domenica: 8.30–19.30 ultimo ingresso: 18.30

dal 4 novembre 2019 al 6 gennaio 2020

martedì–domenica: 8.30–19.30
chiuso: lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio

Ingresso gratuito tutte le prime domeniche del mese

Biglietti:

intero, €8,00;

ridotto €4,00 e gratuito  (per le singole categorie consultare www.gallerianazionaledellumbria.it/visita)

ridotto, € 2,00 per 18-25 anni;

Card Perugia Città Museo

Informazioni: Tel. 075.58668436; gallerianazionale@beniculturali.it;

Biglietteria/Bookshop: Tel. 075.5721009; gnu@sistemamuseo.it;

jimmy katz gnu

Visite guidate “Jimmy Katz. Closed session”

Per il quarto anno consecutivo, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia rinnova la collaborazione con le rassegne musicali di caratura internazionale della regione, quali Umbria Jazz, L’Umbria che spacca e Trasimeno Music Festival e apre le proprie sale alle note di grandi musicisti.
Per l’occasione, dal 28 giugno al 1° settembre 2019, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospita la mostra di Jimmy Katz, pluripremiato fotografo dei più illustri musicisti jazz.
L’esposizione, dal titolo Closed Session di Jimmy Katz,curata da Marco Pierini,raccoglie 80 immagini firmate dal grande fotografo americano. Katz in oltre due decenni di attività ha immortalato sullo sfondo di New York i principali attori della scena jazz quali Cassandra Wilson, Herbie Hancock, Sonny Rollins, Keith Jarrett, Ornette Coleman, Chick Corea, Brad Mehldau, Pat Metheny e molti altri. In studio, nei club, nelle strade, al lavoro o a riposo, i musicisti sono ritratti nel loro aspetto più intimo, imitando di fatto il processo di improvvisazione del jazz stesso.
“Lo stile che Jimmy Katz ha sviluppato negli anni è diventato un tratto distintivo nell’iconografia della fotografia jazz, paragonabile alla tonalità della tromba di Louis Armstrong o al suono del sax di John Coltrane”, afferma Michael Cuscuna, celebre produttore discografico e studioso di jazz.


28 giugno – 1° settembre 2019
Orari: da martedì a domenica, 8.30-19.30; lunedì 12.00-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30)
Biglietti: intero, €8,00;
ridotto speciale, €4,00 (su presentazione del biglietto di uno dei concerti del Trasimeno Music Festival o di Umbria Jazz);
ridotto, € 2,00 per 18-25 anni;
Gratuito (per le singole categorie consultare www.gallerianazionaledellumbria.it/visita); Card Perugia Città Museo.
Informazioni: Tel. 075.58668436; gan-umb@beniculturali.it
Biglietteria/Bookshop: Tel. 075.5721009; gnu@sistemamuseo.it
Sito internet: www.gallerianazionaledellumbria.it

Unforgettable umbria

Unforgettable Umbria. L’arte al centro fra vocazione e committenza

La Fondazione CariPerugia Arte presenta “UNFORGETTABLE UMBRIA – L’arte al centro fra vocazione e committenza”, un racconto sul secondo Novecento in Umbria attraverso le opere di grandi artisti che qui hanno scelto di vivere e lavorare, nello spazio di una stagione o di un’intera vita.

Curata da Alessandra Migliorati, Paolo Nardon e Stefania Petrillo, la mostra è ospitata a Perugia nel piano nobile di Palazzo Baldeschi al Corso dal 13 aprile al 3 novembre 2019 e propone una selezione di dipinti e sculture di oltre cinquanta artisti di fama internazionale: tra gli altri, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Yves Klein, Leoncillo, Brian O’Doherty, Sol LeWitt, Beverly Pepper, Ivan Theimer e Giuseppe Uncini.

Nella misura raccolta di una regione in cui paesaggio e memoria costituiscono un valore indissolubile, molti artisti hanno trovato la dimensione ideale per la loro ricerca, riconoscendosi intimamente nei luoghi, o, più semplicemente, cogliendone in profondità quell’identità che, in molti casi, hanno saputo interpretare e arricchire.
Ne emerge un ricchissimo mosaico di presenze e una storia densa e di occasioni espositive e interventi sul territorio, spesso favoriti da un lungimirante mecenatismo.

Attratti dalla splendida campagna di Todi sono stati, tra i tanti, Piero Dorazio e Alighiero BoettiWilliam Congdon, partito da New York, dopo aver attraversato l’Europa, nel 1959, con la conversione, si stabilisce per vent’anni ad Assisi; Giuseppe Capogrossi realizza grandi murali nell’ex convento dei Cappuccini a Gubbio; Sol LeWitt elegge la sua casa sul Monteluco di Spoleto come baricentro alternativo alla sua dimora americana. Persino Yves Klein nell’arco della sua breve esistenza ebbe modo di venire in Umbria almeno cinque volte lasciando lo straordinario ex voto nel Monastero di Santa Rita a Cascia. L’ex voto, realizzato per invocare “grande bellezza” su tutta la sua opera, è in mostra insieme a uno splendido Monocromo anch’esso lasciato tre anni prima nel Santuario.

Nel 1993 Piero Dorazio scriveva sul saggio ‘Vivendo in Umbria’: “Todi riscuote da qualche anno un grande successo internazionale. È una città bellissima e niente affatto provinciale; la campagna e la cultura rurale che la circondano ne fanno un sito ideale per chi esercita una professione creativa. In tutti gli anni che ho trascorso qui piano piano ho visto artisti, scrittori, professionisti stabilirvi la loro residenza [..]. Ma cosa trovano artisti e intellettuali da queste parti? Certamente qualcosa che hanno sempre cercato come me. Forse proprio l’equilibrio del vivere il fare e la meditazione che ho descritto più sopra, un bene inalienabile che la nostra civiltà sembra aver dimenticato”.

Sono solo alcune testimonianze degli ospiti illustri che in mostra vanno ad affiancarsi a due grandi umbri: Burri e Leoncillo, due maestri che, pur tra loro così diversi per linguaggio e destino, hanno entrambi avviato la loro ricerca da un profondo radicamento nell’antica cultura della regione.

Tante traiettorie individuali si sono intrecciate in Umbria, tradizionale crocevia culturale, anche in alcune mostre che hanno fatto epoca, come “Spoleto 62”, la grande rassegna di sculture di cui il monumentale stabile di Calder è oggi indiscusso simbolo, o “Lo spazio dell’immagine”, la rassegna che nel 1967 a Foligno fu tra le prime a verificare le nuove ricerche su “opere-ambiente”.

In mostra vengono inoltre presentati per la prima volta tutti i bozzetti originali realizzati dai 27 artisti per lo spettacolare Campo del Sole sul Lago Trasimeno.

Il prezioso catalogo, realizzato da Fabrizio Fabbri Editore anch’esso curato da Alessandra Migliorati, Paolo Nardon e Stefania Petrillo, racchiude storie, esperienze, note critiche e suggestioni a fianco di una dettagliata documentazione delle opere.

UNFORGETTABLE UMBRIA – L’arte al centro fra vocazione e committenza è dunque una preziosa occasione anche per scoprire o ripercorrere gli itinerari di un’arte contemporanea capillarmente diffusa nella regione, spesso in suggestivo dialogo con il tessuto dei centri storici o gli scenari unici del suo paesaggio.

Per questa mostra Atlante si è occupata dei trasporti e dell’allestimento delle opere

Orari di apertura
Dal martedì al giovedì: 15.00 – 19.30
Dal venerdì alla domenica: 11.00 – 13.30/14.30 – 19.30
Info e prenotazioni
Tel: 075.5734760 (in orari di apertura museo) – palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it

bolle di sapone gnu

Visite guidate “BOLLE DI SAPONE. Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza”

La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, dal 16 marzo al 9 giugno 2019, affronta per la prima volta in una mostra dedicata, questa tematica tradizionalmente correlata al genere artistico della natura morta e della vanitas.

L’esposizione, dal titolo Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra Vanitas, arte e scienza, curata da Michele Emmer, , già professore ordinario di Matematica all’Università Sapienza di Roma e Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, si presenta come un’iniziativa interdisciplinare che, parallelamente al percorso storico artistico, racconta la nascita dell’interesse scientifico, fisico e matematico delle lamine saponate, modelli di una geometria delle forme molto stabili.

Il percorso si compone di circa 60 opere che coprono un lungo arco di tempo che va dal Cinquecento alla contemporaneità, di autori quali Jean Siméon Chardin, Fra Galgario, Jan Bruegel il Giovane, Gerrit Dou, Karel Dujardin, concesse in prestito dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui il Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo, la Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington e si apre con alcune opere allegoriche legate al tema della Vanitas. La prima sezione racconta inoltre della nascita di questa iconografia, sottolineando l’influenza che i lavori di Hendrick Goltzius hanno avuto nell’arte olandese del XVI e XVII secolo.

La rassegna continua proponendo una panoramica esaustiva del tema che arriva fino al Novecento con lavori di artisti quali Man Ray, Max Beckmann, Giulio Paolini, fino a giungere alla sua trattazione nell’ambito dell’architettura contemporanea, con la maquette del Water Cube, la piscina olimpionica di Pechino progettata dallo studio australiano PTW Architects, con il quale hanno collaborato China State Construction Engineering Corp e Arup Ltd.

La mostra presenta, inoltre, una sezione dedicata a stampe e incisioni, fotografie, nonché locandine e manifesti pubblicitari. Importanti in questo senso sono le affiche provenienti dalla Collezione Salce di Treviso, che illustrano la grande fortuna di questo soggetto a scopi pubblicitari per la vendita di prodotti legati soprattutto alla cura della persona, a partire dal celebre esempio del manifesto del sapone Pears, rielaborato a partire dal dipinto Soap Bubbles, del pittore e illustratore britannico John Everett Millais (1829-1896).

Parallelamente al percorso artistico, l’esposizione documenta il fondamentale ruolo giocato dalle bolle di sapone nelle ricerche settecentesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino a quelle successive circa le teorie sulle superfici minime o sulle forme di aggregazione organica della materia.

A partire dal libro di Isaac Newton, Opticks, or a Treatise of the Reflections, Refractions, Inflections and Colours of Light, del 1706, proveniente dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro, nel quale il fisico inglese descrive in dettaglio i fenomeni che si osservano sulla superficie delle lamine saponate, per arrivare alle attuali sperimentazioni attraverso l’ausilio della computer grafica, la rassegna evidenzia l’importanza che le bolle hanno rivestito in tutta la scienza contemporanea, e come queste ultime scoperte, a loro volta, continuino a ispirare artisti e architetti contemporanei nelle loro creazioni.

Perché soffiare bolle di sapone è da sempre un divertimento: alcune sono piccole, altre più grandi, altre grandissime; alle volte due o più si attaccano insieme e allora si ottengono delle forme non più sferiche ma molto più complesse. Se c’è il vento volano lontano, altrimenti ondeggiano nell’aria e restano come sospese. Se c’è il sole e le si guarda in trasparenza, si possono vedere i colori dell’iride che si muovono sulle superfici saponate.

In questa ottica una serie di eventi collaterali, come spettacoli e performance dal vivo di vario genere sul tema delle bolle; talk, visite guidate, proiezioni, laboratori didattici per adulti e bambini e conferenze scandiranno tutto il periodo delle bolle in Galleria.

La mostra è inserita tra i progetti Art Bonus della Galleria Nazionale dell’Umbria per l’anno 2019, trovando un generoso e fondamentale sostegno nella Famiglia Campanile, fondatrice di una delle più importanti realtà industriali del territorio, la SACI Industrie S.p.A.

Con una storia quasi centenaria, SACI oggi è uno dei principali attori internazionali nel settore della detergenza domestica e professionale.

Fortemente legati al territorio e attivi nella vita culturale della città, Antonio Campanile con i figli Filippo, Alessandro e Lorenzo Campanile hanno sostenuto con convinzione la realizzazione di questa mostra il cui tema conduttore ben si sposa con l’attività manifatturiera in cui SACI Industrie è specializzata.

Accompagnano l’esposizione un catalogo scientifico edito da Silvana Editoriale e un libro per bambini edito da Aguaplano Libri con testi di Michele Emmer e illustrato da Francesca Greco.

Orari: lunedì 12.00-19.30; da martedì a domenica, 8.30-19.30; (ultimo ingresso ore 18.30)

Biglietti: intero, € 8,00; ridotto, € 4,00, Gratuito (per le singole categorie consultare il sito www.gallerianazionaledellumbria.it/visita); Card Perugia Città Museo

Informazioni: Tel. 075.58668415; gallerianazionaleumbria@beniculturali.it

Biglietteria/Bookshop: Tel. 075.5721009; gnu@sistemamuseo.it